L’Associazione Culturale Stella Cometa – “La Stazione” presenta “TENTATA MEMORIA ORAZIONE CIVILE DI RITO BENEVENTANO” di e con Eduardo Ammendola

Domenica 25 Marzo dalle 17:00 con WorkShop pomeridiano fino alle 21:00, spettacolo teatrale ore 22:00

Concept:
Questo non è uno spettacolo teatrale. Forse lo era alla sua nascita, sette anni fa. Questa oggi è un’orazione civile. È ispirata non dalla vita di Domenico Beneventano ma precisamente dall’Arte e dalle Fiaba/Leggenda/Diceria da lui, incarnate e lasciate incompletamente.
Immaginate un insolito narratore, in un piccolo angolo di una piazza, in un luogo qualunque, che comincia a narrare una vita, la vita di un uomo eroico e folle, dalla nascita alla morte.
La storia/orazione di quest’uomo è inventata di sana pianta, nata di getto dall’immaginario comune composto da mille fatti raccontati di cronaca e di inciucio, passando per molti scritti di alcuni uomini e/o poeti del meridione che chissà come si vanno incrostando a volte in posti impensabili delle nostre librerie, camini, scrivanie, cucine.
Quegli scritti e quei fatti giacciono come il sud (forse beatamente?) nell’oblio e nel disuso da decenni. Da qualche anno forse c’è un risveglio.
Ma al di là del risveglio, il loro racconto scintilla spessissimo nei dopocena, nelle sere di frescura dopo il caldo, e mai ad alta voce per strada. Quello che vedrete è un po’ così: è come se, sazio, un commensale si alzasse, si cercasse una bella panchina sotto un lampione e un rampicante, o semplicemente un posto con un po’ di gente, e ricominciasse a raccontare, ma stavolta a chiunque voglia fermarsi… l’unica vera rivoluzione che manca a tutti i Sud.
L’orazione narra come la passione e la vitalità possano, comicamente e tristemente, portare alla morte così spesso, e quasi sempre per strada, soprattutto quando per strada il Pubblico non c’è.
È una di quelle storie la cui fine (e soprattutto il cui fine) è sempre stata una strada.
E per questo non è uno spettacolo teatrale, ma un’orazione, ospitata provvisoriamente da un teatro.

Quinta giornata delle Ferrovie Dimenticate

L’articolo e le foto nel sito del Gruppo FS

Domenica 4 marzo, in occasione della 5° giornata delle Ferrovie Dimenticate, è stato organizzato dall’Associazione Le Rotaie Molise e da LocoMolise Onlus un treno storico Campobasso-Isernia-Sulmona e ritorno, attraverso gli spettacolari paesaggi della ardita linea appenninica Carpinone-Sulmona, senza traffico regolare dallo scorso 11 dicembre. La ferrovia tocca le pendici della Maiella ed è la seconda più alta

Il treno esaurito in pochi giorni tutti i posti a disposizione, a dimostrazione del potenziale turistico delle zone attraversate. Il giorno precedente si è tenuto un convegno ad Isernia sul tema “Quale sarà il futuro della Transiberiana d’Italia?”, mentre una comitiva di cultori della storia delle nostre ferrovie ha noleggiato alcune delle stesse carrozze per un viaggio sulla linea Campobasso-Pietrelcina-Benevento che corre tra le colline e le vallate incontaminate del Sannio.

 Il treno del giorno 4 era affidato alle D.343.1030 e 2026 del Parco Storico FS con una massiccia composizione di vetture degli anni ’20 e 30′, mantenute in perfetta efficienza da Trenitalia Divisione Passegeri Regionale per gli eventi e i tour alla riscoperta delle bellezze della “provincia” italiana. Più di 500 i viaggiatori e turisti presenti che, durante la sosta a S.Pietro Avellana hanno degustato le specialità locali offerte dal Sindaco.

E’ nato! Chi? Ma il sito della Stazione è ovvio.

Dopo circa nove mesi di lavoro, a novembre del 2009, è ritornata alla luce la vecchia stazione FS di Boscoreale (NA).

La Stazione era stata abbandonata e lasciata morire dallo Stato che governa.

E’ stato restituito al popolo ciò che è un suo diritto, uno spazio libero, dove non circolano più i treni, ma la cultura, le idee, l’amicizia e la solidarietà.

Le parole che seguono sono di Liberato “Otarebill” Aliberti, autore del murale che fa bella mostra di sè sulla facciata interna del Fabbricato Viaggiatori, il suo pensiero è rivolto ai tanti volontari che si sono prodigati per il recupero della vecchia Stazione.

“Ho sviluppato questa idea speculando sul potere dell’ “immaginazione” come proprietà che ogni individuo dovrebbe recuperare ed esercitare attraverso le attività culturali e sociali, come quelle che la vostra associazione promuove. Il tentativo quindi di esaltare quello che probabilmente risulta essere l’unico “potere buono”, è stato il mio obiettivo ed è risultato della mia convinzione: solo attraverso il riscatto delle forze immaginifiche si possono pre-vedere e auspicare mondi altri e migliori.”

Liberato Otarebill Aliberti, classe 1979, autodidatta.

Dipinge sulla carta e sui muri. I suoi lavori sono il risultato di una ricerca creativa di matrice libertaria che indaga gli eccessi della “surmodernità” e i suoi effetti nel sistema “demototalmediatico” contemporaneo.

Otarebill continuerà a re-esistere grazie all’immaginazione!

 

BENVENUTI A BORDO!