Carmine ALBORETTI

 

amico-fragile-carmine

Caro Carmine,
il minimo che si possa fare per un Grande Amico e Sostenitore da sempre della nostra Associazione, Stella Cometa – La Stazione, è dedicarti una PAGINA sul nostro sito web.
Il tuo affetto lo avvertiremo ancora di più, le persone come te non saranno mai dimenticate.

http://www.boscorealeperamico.it/amico-vero-carmine-alboretti-il-signore-ti-accolga-a-braccia-aperte-e-mandi-il-consolatore-ai-tuoi-cari-che-sono-nel-dolore/

https://www.socialup.it/cosa-resta-dentro-quando-qualcuno-ci-lascia-in-ricordo-di-carmine-alboretti/

 

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http://www.lastazioneboscoreale.it/?p=25165

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http://www.lastazioneboscoreale.it/?p=24926

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http://www.goccedifraternita.org maggio 2015

http://www.lastazioneboscoreale.it/wp-content/uploads/2014/02/pag_4_10_02_14_staz_centro_polival.pdf

2015-02-pag13

 

http://www.lastazioneboscoreale.it/?p=23836

Nella vecchia stazione riqualificata “il tavolo della morte” non c’è più. Carmine Alboretti 31gen2015

 

Tratto da “La Buona Battaglia” di Carmine Alboretti – Anno 2014

Cara Fs, togli quella clausola
dal nostro comodato……………………………………………………………………………… ” 61

“La buona battaglia” è una sorta di diario in cui sono raccolte le principali
vicende della vita politica e sociale del nostro Paese commentate
“in presa diretta” alla luce dei principi della cd. “Dottrina sociale della
Chiesa”. Le vicende descritte sono soltanto l’occasione per un ragionamento
ad ampio spettro sui mali della società italiana e sui rimedi
possibili per uscire dalla crisi di identità e valori nella quale siamo,
purtroppo, finiti.
L’equilibrio tra governabilità e rappresentanza, i costi della politica, la
corruzione, la riforma della giustizia, la tutela della vita dal momento
del concepimento fino al suo termine naturale, la valorizzazione della
famiglia come società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo
e una donna, i diritti delle coppie omosessuali, l’economia sociale di
mercato, la salvaguardia delle risorse naturali sono tutte questioni
all’ordine del giorno che meritano un approfondimento.
Gli articoli scelti sono stati pubblicati dal quotidiano online di ispirazione
cattolica “La Voce sociale” che, in appena nove mesi, ha saputo
conquistarsi un’ampia fetta di lettori desiderosi di un effettivo rinnovamento
della classe dirigente.
Il testo è impreziosito dalla postfazione di monsignor Mario Toso,
segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, sull’Utopia
democratica di Papa Francesco.

*********
Carmine Alboretti, 40 anni, è originario di Boscotrecase (Napoli) ma vive e lavora
a Roma. Avvocato, docente in corsi di formazione, ha abbandonato la carriera forense
per dedicarsi alla scrittura e alla divulgazione scientifica. Giornalista professionista,
è stato tra i fondatori del quotidiano online di ispirazione cattolica “La
Voce Sociale”. Ha ricoperto l’incarico di caporedattore nel quotidiano politico “la
Discussione” fondato da Alcide De Gasperi ed è stato responsabile dell’Ufficio
stampa per l’Italia dell’Ambasciata del Sovrano Ordine Militare di Malta presso
la Repubblica di Liberia. Collabora con l’Ufficio stampa dell’Ordine Francescano
Secolare d’Italia. Ha seguito il Conclave 2013 come vaticanista del quotidiano
online “Il Punto”. Per il suo impegno nella promozione della Dottrina sociale
della Chiesa è stato nominato Socio onorario del Parlamento della Legalità ed
ha ricevuto i Premi “Giovanni Paolo II” e “Padre Pio da Pietrelcina”. È autore di
numerosi saggi sulla storia del francescanesimo. Collabora con il Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace.

***************************************** pag. 61

Cara Fs, togli quella clausola
dal nostro comodato
A Boscoreale, popoloso centro alle falde del Vesuvio, un gruppo di
giovani volenterosi riesce a recuperare alla collettività la vecchia stazione
Fs abbandonata da tempo al suo destino, divenuta ricettacolo di
immondizia e carcasse di animali.
Un lavoro lento e faticoso svolto nella indifferenza generale. E,
soprattutto, dovendo far fronte ad una serie interminabile di traversie
burocratiche …
*Il bene comune impegna tutti i membri della società: nessuno
è esentato dal collaborare, a seconda delle proprie
capacità, al suo raggiungimento e al suo sviluppo. Il bene
comune esige di essere servito pienamente, non secondo
visioni riduttive subordinate ai vantaggi di parte che se ne
possono ricavare, ma in base a una logica che tende alla più
larga assunzione di responsabilità.
Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, 167*
Hanno recuperato la vecchia stazione ferroviaria del loro paese
in disuso trasformandola da covo di sbandati e ricettacolo di
immondizia in centro polivalente per giovani e anziani. Ma adesso
temono che il faticosissimo lavoro di riqualificazione urbana
portato avanti possa essere vanificato da un clausola del contratto
di comodato appena rinnovato che prevede la restituzione del
bene senza alcun preavviso, a semplice richiesta. Di qui l’invio di
una lettera-appello al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ai
pag. 62
parlamentari ed ai vertici del Gruppo Fs: chiedono certezze sul
loro futuro, i volontari, o meglio, gli “angeli custodi” della stazione
Fs di Boscoreale, in provincia di Napoli, guidati dal vulcanico
presidente Vincenzo Martire. In quel bene, rimesso a nuovo grazie
alla loro cocciutaggine, oggi si registra un susseguirsi di corsi
di formazione e attività ludico-ricreative da fare invidia a strutture
molto più attrezzate. Vale la pena di ripercorrere le fasi salienti di
una straordinaria storia di impegno civile che, in altri contesti geografici,
sarebbe stata valorizzata a dovere dalle istituzioni territoriali.
Tutto comincia il 24 settembre 2008, quando una parte della
comunità locale prende in consegna la stazione che rientra nel
patrimonio immobiliare gestito dal Gruppo Fs, tramite Rfi. Da
tempo i locali, ubicati lungo la tratta Cancello-Torre Annunziata
Centrale, sono praticamente vuoti, perché l’esercizio ferroviario è
stato interrotto. La struttura viene concessa dapprima in locazione
al Comune di Boscoreale, salvo, poi, tornare nella disponibilità
di Rfi alla scadenza contrattuale. Un anno dopo arriva la richiesta
di affidamento dei volontari dell’associazione “Stella Cometa”.
Gli immobili versano in condizioni disastrate: porte e infissi
distrutti, impianti trafugati, immondizia e siringhe dappertutto.
Ci sono persino carcasse di animali in stati di decomposizione.
I volontari non si perdono d’animo e, anziché gettare la spugna,
vanno avanti a testa bassa. Man mano che si completano i lavori
viene data concretezza all’opera di riqualificazione attraverso l’organizzazione
di attività di aggregazione sociale e culturale, come
concerti, mostre, mercatini, cineforum e tantissimi corsi (danza,
ricamo e cucito, lingue, informatica, pittura, ceramica, disegno e
fumetto). Per consentire a chi ama la lettura di coltivare questa
passione viene allestita una piccola biblioteca che oggi conta quasi
cinquecento titoli. I più piccoli hanno a disposizione un angolo
adibito a sala giochi con il classico calciobalilla ed il tavolo da
ping-pong. Sul binario non più in funzione sorge un campo di
bocce.Tutto questo in un territorio difficile, segnato da una criminalità
organizzata pervicace che, nonostante i duri colpi subiti
pag. 63
grazie all’azione di magistratura e forze dell’ordine, continua a fare
il bello e il cattivo tempo. Insomma ce ne sarebbe quanto basta
per parlare di miracolo della legalità. E invece. I problemi, come
gli esami di Eduardo De Filippo, non finiscono mai. Ai volontari
la clausola sta stretta: “Sappiamo bene – dicono – che il comodato
è fatto così, e cioè che tutte le migliorie e i lavori effettuati sono il
prezzo da pagare per avere a disposizione un immobile. Ci chiediamo,
però, se la grande opera di valorizzazione fatta su un bene
dello Stato, solo ed esclusivamente con i sacrifici di tanti cittadini,
non meriti una ricompensa in termini di maggior durata del comodato
rispetto allo standard normale. Tanto più se si prende a
paragone il comodato concesso nella vicina Stazione di Terzigno,
dove i comodatari, che sono anch’essi un’associazione culturale,
per utilizzare le strutture non hanno dovuto neanche tinteggiare
le pareti, ma sono semplicemente entrati in un luogo normale,
non devastato, non vandalizzato, non sporcato”. I volontari della
stazione di Boscoreale chiedono “un tempo certo di permanenza
nelle strutture, tenendo presente che la valorizzazione apportata
agli immobili, la pulizia costante dei luoghi, la custodia degli stessi,
e tutti i servizi resi alla comunità possono essere quantificati in
almeno centomila euro per quanto è stato fatto nei primi cinque
anni”. Intanto, in attesa che lo Stato dia una risposta, continuano
ad erogare servizi e ad eseguire la pulizia costante dei luoghi, sia
di quelli ad essi affidati che degli spazi limitrofi. A nostro modesto
avviso tanta passione civile andrebbe premiata. E chissà che
il presidente della Repubblica e i vertici delle Fs non decidano di
attribuire un riconoscimento a questi uomini e donne “di buona
volontà” che, alla comoda rassegnazione, hanno preferito la fatica
ed il sudore di chi decide di combattere in prima linea, con le
armi dell’onestà e della laboriosità, per l’onore e la rinascita del
Mezzogiorno.
(10 febbraio 2014)

 

Seguiranno AGGIORNAMENTI!

 

Un pensiero su “Carmine ALBORETTI

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